AD OGNI LUNEDI’ LA SUA SORPRESA

Ormai ci stiamo facendo l’abitudine. Giunti alla serata della domenica, dopo aver visto sonnecchiando l’ennesimo film, andiamo a letto chiedendoci “che cosa succederà domattina?”. E puntualmente arriva la sorpresa!

Ieri ce l’ha confezionata il Direttore generale per le risorse umane e finanziarie del M.I. (nessuno lo ha avvisato che non esiste più il MIUR!), il quale con la Nota n. 8615 del 5 aprile ha tenuto a precisare, in perfetto burocratese, che:

  • il livello della spesa storica, anche della singola istituzione scolastica, può essere determinato solo mediante una rilevazione posta in essere a livello nazionale (evviva l’autonomia scolastica!);
  • il numero complessivo dei contratti stipulati nel mese di marzo e la relativa spesa sono in linea con l’andamento storico dell’ultimo triennio;
  • essendo stato salvaguardato il livello occupazionale del personale a tempo determinato le istituzioni scolastiche potranno conferire incarichi di supplenza breve e saltuaria per le sole finalità e secondo le modalità previste dalla normativa vigente in via ordinaria;
  • pertanto non ricorrono i presupposti per lo stanziamento, nel corrente mese, di un budget di risorse da destinare in via straordinaria al conferimento di incarichi di supplenza breve ulteriori rispetto a quelli previsti dalla normativa vigente per compensarne la flessione;
  • in data 15 aprile verrà effettuata un’apposita rilevazione dei contratti stipulati e caricati a SIDI, per desumere se ricorrano i presupposti giuridici e contabili per attivare le misure previste nel DL 18 del 17 marzo;
  • saranno fornite ulteriori comunicazioni a riguardo (se tutto va bene siamo rovinati!)

 

Come non bastasse il Direttore Generale ha provveduto con una celerità degna di altre cause a togliere la possibilità di inserire a SIDI il codice N19 per i supplenti su cattedre di titolari rientranti in servizio.

La procedura è sicuramente atipica, dal momento che un D.L. può essere modificato o in sede di conversione in legge (cosa al momento non avvenuta) o con legge successiva, non certo con una nota che non ha valore giuridico. Ma tant’è, e a nessuno viene in mente di denunciare questa palese irregolarità.

Come ANP abbiamo tempestivamente richiesto i necessari chiarimenti in merito, che al momento risultano non pervenuti. Ma i dirigenti scolastici hanno supplenze che sono in scadenza e non sanno se e come prorogarle.

In questo frangente non siamo noi a poter dare indicazioni chiare ai dirigenti delle scuole, sostituendoci al ministero. Al massimo possiamo limitarci a fare alcune considerazioni da affidare al buon senso dei colleghi, lasciati in prima linea con ordini contraddittori assunti da uno “Stato Maggiore” in preda alla confusione.

Quando il 17 marzo è stato pubblicato il testo del D.L. 18 “Cura Italia” a molti era balzato agli occhi (a noi sicuramente) l’incongruità dell’art. 121 con le normali regole del diritto del lavoro e della contabilità pubblica, che vietano che due dipendenti percepiscano la retribuzione per la stessa prestazione lavorativa. Ma ogni dubbio, in questo caso più che legittimo, fu messo da parte all’arrivo, il giorno dopo la pubblicazione in G.U. del decreto, della Nota 392 del 18 marzo, nella quale si ribadiva in termini non equivocabili che doveva essere assicurata la continuità dei contratti in essere di docenza in supplenza breve e saltuaria, a prescindere dunque dall’eventuale rientro del titolare e per tutta la durata dell’emergenza sanitaria, e disporre l’ulteriore stipula di contratti, in assenza dei titolari, alla sola condizione che il personale disponesse degli strumenti per lavorare da remoto. Il dirigente scolastico doveva solo preoccuparsi di verificare che gli incarichi di supplenza breve venissero attribuiti entro i limiti delle risorse assegnate.

A questo punto tutti hanno capito che la decisione governativa aveva l’obiettivo dichiarato di garantire la “continuità occupazionale” e che quindi era un intervento straordinario in deroga mirato a non lasciare il personale precario senza reddito.

Quindi il ministero avrebbe dovuto comunicare ad ogni scuola il proprio budget, cosa che non è avvenuta. Ma dal momento che i dirigenti scolastici sono consapevoli delle loro responsabilità, molti di essi si sono preoccupati di ricostruire, con l’ausilio tecnico del Dsga, la spesa storica per il periodo marzo aprile e di operare nel rispetto dei dati accertati.

È probabile che nel frattempo qualche sospetto sulla legittimità dell’operazione sia venuto anche a qualche alto grado dello “Stato Maggiore” e che, soprattutto ci si sia posti l’interrogativo su come la Corte dei Conti avrebbe valutato la questione della compresenza titolare/supplente. E visto che l’eventuale danno erariale non poteva che essere intestato al Governo e ai vertici ministeriali, si è provveduto a correre ai ripari con l’ultima Nota 8615 del 5 aprile a firma del Direttore generale per le risorse umane e finanziarie.

Non sappiamo se la Nota sarà sufficiente a sanare la questione, ne dubitiamo. È possibile che in fase di conversione in legge l’art. 121 del decreto venga riscritto secondo una diversa logica.

Al momento non è dato sapere di più, a meno che il ministro risponda celermente alla lettera del presidente dell’ANP.

Che fare? La nostra funzione è quella di tutelare e di orientare per quanto possibile il lavoro dei colleghi e a questa vogliamo attenerci. Appare abbastanza evidente il rischio che ogni proroga delle supplenze successiva alla data del 5 aprile possa comportare un’assunzione di responsabilità amministrativa a carico del dirigente scolastico, mentre tutti gli incarichi e le proroghe assegnati prima di quella data sono coperti dal Decreto legge e dalle note ministeriali. Quindi consigliamo di assegnare ulteriori supplenze solo nei casi in cui il titolare sia impossibilitato a garantire il servizio in modalità di lavoro agile ed è indispensabile che un supplente continui il lavoro avviato.

Per quanto attiene alla durata delle supplenze in atto non si può fare a meno di rispettare i termini stabiliti nel contratto, altrimenti è prevedibile che si inneschino vertenze che difficilmente vedrebbero prevalere la parte datoriale. Abbiamo visto che su queste questioni il sindacato di comparto è molto attento e sicuramente la Nota 8615 del 5 aprile sarà rimasta particolarmente indigesta. È altrettanto probabile che altre vertenze saranno intentate contro l’eventuale mancata proroga di supplenze su rientro del titolare che andranno in scadenza e non potranno essere prorogate.

Oltre non possiamo andare. Naturalmente saremo lieti di poter comunicare ai colleghi eventuali novità che dovessero intervenire nelle prossime ore, magari il prossimo lunedì!

Buon lavoro a tutti

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