MANCA IL LIBRETTO DELLE ISTRUZIONI

Quando comperiamo un elettrodomestico o un mobile componibile la prima cosa che andiamo a cercare è il libretto delle istruzioni, strumento indispensabile per poter attivare l’aggeggio o per montare il mobile. I fornitori sanno bene quanto quei foglietti siano necessari al punto da indicarci anche la procedura da seguire attraverso la numerazione delle azioni da compiere.

Riguardo alle scelte politiche contenute nel D.L. 17 marzo 2020, n. 18 e le istruzioni fornite attraverso la Nota ministeriale n. 392 del 18 marzo 2020, viene da chiedersi perché non abbiano inserito anche un libretto delle istruzioni, tale da rendere comprensibile e quindi applicabile il loro contenuto.

Nel frattempo le OO.SS. di comparto, con incredibile tempismo, non hanno tardato a rivendicare il peso del loro ruolo e ad aggiungere alla confusione dilagante (dovuta anche alla crescente preoccupazione per l’andamento dell’epidemia nella nostra regione) anche il condimento delle loro pressioni per discutere la scelta di organizzare da remoto tutto ciò che poteva permettere ai docenti di mantenere un rapporto con i propri alunni e alle segreterie di garantire un livello minimo di servizi agli utenti.

Orientarsi in questi giorni all’interno di questo scenario convulso è stato tutt’altro che facile, i possibili errori erano dietro ogni angolo, le richieste all’amministrazione spesso sono rimaste inevase; noi stessi, come ANP, abbiamo dovuto fare fronte ad una mole immane di richieste e di contatti. Per questo motivo abbiamo deciso di riassumere in una Scheda gli elementi che hanno prodotto maggiori perplessità. È il nostro Libretto delle istruzioni, messo insieme in quattro e quattr’otto per dare una mano ai colleghi. Sappiamo che le decisioni cambiano di giorno in giorno, ma qualche chiarimento e qualche consiglio non faranno male; al massimo provvederemo ad aggiornarli in base all’evolvere della situazione.

Chiudiamo con un’ultima riflessione che riteniamo abbia una sua utilità anche nella prospettiva di una, speriamo, prossima uscita dalla fase di emergenza. In questa circostanza ci siamo visti riconoscere dal decisore politico il ruolo che spetta al dirigente di una pubblica amministrazione. Rileggete in proposito un passaggio della nota n. 392 del 18 marzo 2020, dove dice: “L’articolo 25 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, affida ai Dirigenti scolastici la competenza organizzativa dell’attività delle istituzioni scolastiche sulla base delle vigenti disposizioni legislative e contrattuali. I Dirigenti scolastici, dunque, sono chiamati ad adottare ogni forma organizzativa atta a garantire il funzionamento della didattica a distanza e dell’attività amministrativa per quanto possibile “in remoto” e a limitare “la presenza del personale negli uffici per assicurare esclusivamente le attività che ritengono indifferibili e che richiedono necessariamente la presenza sul luogo di lavoro, anche in ragione della gestione dell’emergenza”.” Viene da dire che se ne sono accorti un po’ in ritardo, ma se ne sono accorti e lo hanno messo nero su bianco. Ebbene adesso il nostro impegno comune consiste nel non dimenticarci di quanto è stato riconosciuto e di fare in modo che non lo dimentichi il vertice politico e burocratico del ministero. È un impegno importante per il futuro. Adesso continuiamo a dedicare tutte le energie disponibili per essere utili ai nostri ragazzi e alle loro famiglie e per dimostrare che la scuola e i suoi operatori stanno dando il loro contributo concreto alla situazione di emergenza del Paese.

Coraggio e buon lavoro a tutti!

Scheda per l’emergenza