CERCASI MINISTERO DELL’ISTRUZIONE DISPERATAMENTE!

Arrivati alle 21.00 di domenica 15 marzo 2020 non siamo ancora in possesso delle novità che il Governo intende adottare. Le indiscrezioni non ci bastano, domani dovrebbe riprendere il servizio e nessuno è in grado di dirci secondo quali modalità. Intanto in Lombardia si muore.

Le scuole continuano a vivere in una situazione ai confini della realtà, e a constatare quanto il tanto declamato centralismo ministeriale, proprio quello che si dice debba tutelare l’unitarietà e l’efficienza del sistema scolastico, abbia dato prova di ignavia e di insipienza. La situazione da gestire era e resta tutt’altro che semplice, ma proprio per questo sarebbe stato necessario che il Ministro facesse il ministro, e non si limitasse a cinguettare su Facebook come un’adolescente protratta, e che i Capi Dipartimento dessero istruzioni operative concrete, affidabili e realizzabili nel rispetto dei diritti di tutto il personale. Siamo invece stati costretti a prendere atto che l’obbligazione divenuta temporaneamente impossibile (art. 1256, c. 2, c.c., adattato liberamente alla bisogna) valeva soltanto per i collaboratori scolastici e non per il restante personale amministrativo e tecnico e tanto meno per il Dirigente scolastico, sulla base della motivazione che soltanto i collaboratori scolastici non potevano prestare servizio in modalità di lavoro agile.

A questo punto il buon senso e la logica avrebbero richiesto che fossero autorizzate le richieste di lavoro agile presentate da numerosi Dirigenti scolastici, macché! Le domande per giorni sono state respinte dall’amministrazione, anzi diciamo che non sono state neanche prese in considerazione, salvo poi concederne alcune ai colleghi con certificazione legge-104 per sé o per i famigliari.

Nel frattempo l’ultimo DPCM, come colmo della beffa, veniva emanato sotto il titolo “Io resto a casa”, con accompagnamento di prescrizioni severe contro le uscite, i trasferimenti con i mezzi pubblici, la frequentazione ravvicinata di altre persone. Ma il ministero non ha fatto una piega neanche in questa occasione. Neanche l’iniziativa ufficiale dell’ANP, tesa ad ottenere che il servizio di pubblica utilità venisse assicurato agli utenti da remoto, esattamente come già stava avvenendo per la DaD, ha ricevuto risposta, malgrado il successivo sollecito.

I Dirigenti scolastici sanno come giudicare questo comportamento e non dimenticheranno facilmente, neanche quando la situazione di emergenza superata!

In questo quadro desolante e desolato ha fatto eccezione la Nota emanata ieri da parte dal Dirigente dell’Ufficio VII – Ambito territoriale di Lecco, alla quale confidiamo che si allineino quelle degli altri Ambiti, nella quale si fornisce a livello territoriale la risposta non pervenuta dal Ministero: “Infine, anche le SS.LL. [cioè i Dirigenti scolastici] , purché non in malattia o in “quarantena”, valuteranno la possibilità di presentare istanza pe effettuare il proprio lavoro in modalità agile prevedendo, nel sopra citato periodo dal 12 al 25 marzo, la minima presenza possibile in ufficio. Fatte salve diverse indicazioni da parte de Ministero dell’Istruzione, le relative istanze dovranno essere presentate all’Ufficio II dell’Ufficio scolastico regionale per la Lombardia (drlo.ufficio2çistruzione.it) e, per conoscenza a quest’Ufficio. La prevista autorizzazione, in assenza del Direttore dell’USR, sarà rilasciata dal Capo del Dipartimento per l’Istruzione”.

ANP esprime un sentito apprezzamento per quanto scritto dal dr. Luca Volonté, nella speranza che corrisponda al pensiero di tutti i Dirigenti degli Ambiti provinciali e che non venga eccepito dal superiore ministero.

Alla luce di questa fondamentale iniezione di buon senso il Presidente nazionale dell’ANP ha diramato ai soci una nota in cui li invita a disporre che l’attività lavorativa del personale amministrativo e tecnico avvenga da remoto – in modalità “agile”, disciplinata in via ordinaria dagli artt. 18-23 della legge 81/2017 – allo scopo di ridurre drasticamente la presenza fisica nell’edificio scolastico. Va quindi ridotto al minimo indispensabile l’orario di apertura fisica della scuola. A questo ha aggiunto, in riferimento allo specifico impegno di lavoro dei dirigenti, il suggerimento di permanere in ufficio il minor tempo possibile – nei giorni di apertura – e di avere sempre presente che l’art. 15, c. 1 del CCNL area V dell’11 aprile 2006, attribuisce ai dirigenti la facoltà di organizzare autonomamente i tempi ed i modi della loro attività, correlandola in modo flessibile alle esigenze di servizio della scuola.

Noi riteniamo che le condizioni particolarmente gravi della Lombardia dal punto di vista epidemiologico giustifichino oltre ogni possibile dubbio l’adozione di provvedimenti che limitino al massimo l’apertura degli uffici e gli orari di permanenza a scuola e continuino a garantire la continuità del servizio agli utenti da remoto.

Per questo motivo suggeriamo a tutti i colleghi di adottare decisioni possibilmente omogenee, pur lasciando ad ogni socio la libertà di organizzarsi in rapporto alle condizioni del proprio contesto.

Per supportare l’azione dei colleghi, giustamente disorientati dalla carenza di indicazioni chiare, abbiamo predisposto la Bozza di un provvedimento generale, che ovviamente andrà personalizzato in rapporto alla situazione di ogni istituto.

Ovviamente se i nuovi provvedimenti governativi contenessero disposizioni più radicali noi provvederemo volentieri ad aggiornare le nostre proposte.

Ringraziamo tutti i colleghi e tutto gli operatori scolastici che stanno dando un’encomiabile e generosa dimostrazione di attaccamento ai propri doveri e di fiducia nella funzione sociale della scuola.

Coraggio e buon lavoro a tutti!

Bozza Documento